Tuteliamo il PLIS di Piazzo!

Tuteliamo il PLIS di Piazzo!

Con l’arrivo della primavera comincia il periodo della transumanza del bestiame. In questi ultimi anni, tale pratica, interessa anche il territorio del PLIS di Piazzo.

Con il pretesto di prevenire gli incendi dei crinali del Cereto, un grosso numero di pecore ripulisce dalla paglia e dall’erba la parte alta del monte.

In sé questa pratica potrebbe essere un’iniziativa intelligente, ma abbiamo riflettuto sui malumori di comitati, privati cittadini e associazioni.

In effetti le pecore non fanno distinzione tra le specie botaniche rare e quelle meno pregiate, per cui il risultato è che, il massiccio calpestio, l’inaridimento del terreno e le frane hanno causato la perdita di preziosissime varietà di orchidee (che attiravano turisti ed appassionati da tutto il Paese). L’eccessivo numero di capi ha portato al deterioramento della strada antincendio realizzata proprio con la medesima funzione di prevenzione, oltre agli storici muretti a secco e alle tracce di antropizzazione sul territorio (balze e terrazzamenti).

Il risultato è una profonda ferita nella biodiversità dell’area (infestata da specie arboree alloctone).

Balza all’occhio poi, che il lavoro di pulizia delle pecore non è così raffinato: ciò che si può osservare al termine del loro passaggio è ancora  la presenza di rovi (altamente incendiabili), fogliame e residui di legna secca.

Tale pratica potrebbe essere congeniale in aree residuali come quelle del fiume Serio, ma in un PLIS, dove uno dei fiori all’occhiello è proprio la ricchezza delle specie botaniche, pare davvero un controsenso.

Negli ultimi anni inoltre anche la parte bassa del PLIS è stata interessata dal pascolo, area ancora poco antropizzata, dove non è mai stato rilevato alcun incendio.

Ci chiediamo se valga davvero la pena assistere impassibili allo scempio di bellezze naturalistiche, in virtù di un sistema di prevenzione tutt’oggi privo di studi follow up del fenomeno incendi boschivi.