Vuoto a rendere, mettiamo in pratica il riuso!

Vuoto a rendere, mettiamo in pratica il riuso!

su paesemio di Novembre

Vi siete mai chiesti che fine fanno le bottiglie di acqua, vino o birra che ordinate al ristorante o al bar?

Finiscono, nella migliore delle ipotesi, nel bidone del vetro se non buttate nei rifiuti indifferenziati, pratica purtroppo molto diffusa in Italia nell’era dell’usa e getta.

Da febbraio 2018, grazie ad un emendamento presentato dal deputato del MoVimento 5 Stelle Stefano Vignaroli ed introdotto nel collegato ambientale, queste ipotesi potrebbero tornare ad essere definitivamente una cattiva pratica da dimenticare in quanto verrà reintrodotto, per ora in via sperimentale e per un anno, il vuoto a rendere in Italia per le bottiglie di vetro e plastica.

Una norma che, dopo due anni di attese, è diventata operativa il 10 ottobre ed è stata subito adottata da numerosi comuni.

Il primo a promuovere il #VAR introducendo uno sconto della Tari per i commercianti, che su base volontaria decidessero di aderire, è stato il comune di Pomezia, guidato dal sindaco a 5 stelle Fabio Fucci.

«Il Governo non ha previsto alcun incentivo economico a chi deciderà di aderire a questa pratica virtuosa, esponendo la sperimentazione ad un esito fallimentare – ha denunciato Vignaroli – Che pochi esercenti aderiscano alla sperimentazione, che partirà a febbraio e durerà un anno, è quello che vogliono le lobbies degli imballaggi inutili che tanto hanno osteggiato la nostra iniziativa parlamentare».

La buona pratica del vuoto a rendere può diventare virale se adeguatamente incentivata e promossa, anche se per il momento si parla di solo consumo fuori casa.

Gli esercizi commerciali che attueranno questo circolo virtuoso aderendo alla sperimentazione saranno riconoscibili tramite un marchio rilasciato dal Ministero.

E’ un punto di partenza ed il cliente avrà la garanzia che l’imballaggio del prodotto da lui consumato verrà restituito al produttore e riutilizzato.

L’altra buona notizia è che alcuni produttori di bottiglie in vetro già attuano questa strategia, per loro vantaggiosa, in quanto dopo solo sette cicli di riuso si raggiunge la copertura dei costi di recupero e riutilizzo.

Cosa può fare un’amministrazione comunale attenta per incentivare questa buona pratica?

Può studiare incentivi ad hoc per i commercianti che decideranno di partecipare alla sperimentazione come, ad esempio, l’introduzione di una riduzione sulla TARI.

Fin da ora risulta quindi fondamentale mettere in campo tutte le energie e le risorse affinché la sperimentazione abbia buon esito dando così un segnale forte al governo.

Nel prossimo futuro questo sistema dovrà diventare una buona abitudine da estendere anche a tutte le famiglie, così come già avviene in tanti altri paesi europei.