#SeLoDiciamoLoFacciamo

#SeLoDiciamoLoFacciamo

Sono ormai più di 5 anni che se ne parla ed ora il Reddito di Cittadinanza è una realtà. Il provvedimento, che tutela le fasce più deboli e svantaggiate, parliamo di circa 5 milioni di persone, è in vigore dal 17 gennaio di quest’anno.
Il 47% dei beneficiari sarà al Centro-Nord e il 53% al Sud e Isole. I requisiti per accedere sono:
• Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
• ISEE inferiore a 9.360 euro annui;
• Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui;
• Patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie con persone disabili.
• 255.000 nuclei familiari con disabili riceveranno il reddito di cittadinanza. La durata del reddito di cittadinanza è di 18 mesi:
• entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km – 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa viene rifiutata, la 3° offerta potrà arrivare da tutta Italia;
• dopo il 1° anno, anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250 km, mentre la 3° potrà arrivare da tutto il territorio nazionale;
• dopo i 18 mesi tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale. Il reddito di cittadinanza si può richiedere alle Poste Italiane sia direttamente all’ufficio postale che in via telematica, oppure al CAF (Centro Assistenza Fiscale).
All’avvenuta presentazione della domanda l’INPS verifica se si è in possesso dei requisiti.
Il RdC viene erogato attraverso una normalissima prepagata di Poste Italiane (non sarà possibile utilizzarla per il gioco d’azzardo). Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai Centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare. I beneficiari devono sottoscrivere il Patto per il Lavoro:
• Se sei adeguatamente formato, dovrai siglare il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego o un’Agenzia per il Lavoro;
• Se hai bisogno di ulteriore formazione, siglerai il Patto per la Formazione con Enti di formazione bilaterale, Enti interprofessionali o Aziende;
• Se non sei in condizione di lavorare, siglerai il Patto per l’Inclusione Sociale che coinvolgerà sia i servizi sociali che i Centri per l’Impiego;
• Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari saranno tenuti a partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai comuni, fino ad 8 ore settimanali. Sono esonerati dal sottoscrivere il Patto per il Lavoro e il Patto di Inclusione:
• Persone con disabilità tale da non consentire un accesso al mondo del lavoro
• Persone che assistono figli di età inferiore ai 3 anni oppure individui non autosufficienti.
Viene escluso dal RdC:
-Chi non sottoscrive il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale;
-Chi non partecipa alle iniziative formative e non presenta una giustificazione;
-Chi non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni;
-Chi rifiuta la terza offerta congrua;
-Chi non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio nucleo;
-Chi fornisce dati falsi. In questo caso, si rischiano da 2 a 6 anni di carcere.
Sono previsti incentivi per le imprese che assumono i beneficiari del RdC e per agevolare l’imprenditorialità. Le imprese che assumono chi riceve il RdC potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario. #SeLoDiciamoLoFacciamo